Una piazza ridotta all’osso

    Ci fa piacere ricevere la notizia (grazie Eviliano) che anche i piccoli centri di provincia puntino sulla originalità e qualità delle proposte architettoniche come volano per la rinascita del proprio tessuto civile.
    Mi riferisco a questo piccolo progetto presentato a Foggia per Largo Civitella, definito dalla stampa locale come il futuro «polmone» della città.
    Ciò che colpisce del progetto è la sua letteralità in quanto adotta la metafora del corpo umano e la trasforma in arredo urbano.
    Come afferma il progettista, «Ci e’ apparsa da subito come un piccolo polmone di Via Arpi, con i pochi alberi e la funzione di accoglienza degli studenti – sottolinea Del Pozzo – abbiamo quindi pensato di configurare lo spazio che accoglie abitualmente gli studenti come una vera gabbia toracica, che racchiude metaforicamente questo polmone verde e protegge chi si ferma sulle panchine».
    Le parole dell’architetto rivelano, quindi, la chiara radice logica, o se vogliamo rimanere in ambito anatomico, il cuore dell’idea progettuale che si può esemplificare nel rapporto alberi : polmone = piazza : cassa toracica.

    Nell’articolo sul Corriere del Mezzoggiorno, la giornalista ci fornisce altri interessanti dettagli sull’opera:  “Saranno riprodotte le costole di una gabbia toracica che partiranno da terra e si incurveranno verso l’alto, attorno al marciapiede che ospita le panchine. Gli alberi non saranno rimossi ma valorizzati. Il piano della piazza sarà delimitato con pietre più chiare per segnare la linea delle costruzioni preesistenti alla seconda Guerra Mondiale. Pietre e tufo i materiali che saranno impiegati per la pavimentazione stradale e i muretti; le costole realizzate con un’anima d’acciaio saranno ricoperte da resina e polvere di marmo.”

    Le immagini sono alquanto eloquenti e ci mostrano uno spazio urbano circoscritto e delimitato da queste costole che, a detta di molti, ricordano piuttosto delle zanne d’elefante.
    L’operazione mi sembra meritoria, soprattutto se si pensa che è a costo zero per l’amministrazione locale e sponsorizzata da una banca locale, perché evidenzia una progettualità tutt’altro che sopita e inserita in un filone artistico profondamente contemporaneo, quello che si interroga sulle relazioni tra corpo e artificio e non nasconde, ma esalta, l’impermanenza della vita umana.



    (le prime due foto sono tratte dal sito Who killed Bamby?, l’ultima ritrae l’artista Damien Hirst affianco a uno sconosciuto con gli occhiali)

    Certo, ci sono ancora molti dettagli che mi incuriosiscono, a partire dall’idea che stare tra delle zanne simil-avorio debba far sentire più accolti gli studenti che cercano un po’ di pace durante il giorno, o se il grande lampione in stile Ottocento faccia parte delle scelte del progettista, oppure quale sia il verso rispetto al quale immaginare il fegato e il pancreas… tanti interrogativi  che rimarranno a lungo nelle nostre menti (e in quelle di molti foggiani).


    33 thoughts on “Una piazza ridotta all’osso

      1. dovere. Ma voi che siete del posto, quali soono le reazioni della gente? Pensate che sia possibile sapere qualcosa di più del progettista?

        1. Sono Angelo, autore del post su Small Town..
          voglio lasciare da parte le perplessità circa la durata delle zanne (o costole), ho volutamente tralasciato l’aspetto pessimismo..
          la gente sul nostro blog e su facebook ha commentato negativamente circa l’estetica della piazza. il progettista mi sembra di aver capito che è specializzato in scenografie (e allora ecco spiegato l’approggio “letterale”) e magari non si è confrontato spesso con la dura realtà urbana (e questa fetta di città, per quanto centralissima si trova in un contesto “un po’ ghetto”).

          1. p.s. purtroppo non sono stato presente alla presentazione del progetto quindi alcune raffinatezze come i cubi riflettenti non sono riuscito a capire che aspetto avranno.. se qualcosa a che fare con l’acqua (non credo) o magari degli lcd touchscreen (manco per sogno) o magari semplicemente luminosi

    1. boh…tenendo conto che l’architetto è foggiano, e la prelibatezza locale è senza dubbio il torcinello ( http://it.wikipedia.org/wiki/Torcinello ) che è fatto di interiora e di frattaglie…beh…tra uno studente foggiano esaurito e un torcinello il passo è breve.

      Cmq ottima osservazione sul lampione…non ci avevo proprio pesato ed in effetti rende il tutto ancora più grottesco…

      1. per non parlare dei cubi con dell’acqua verso cui il bambino renderizzato guarda: saranno delle fontane?
        Mi piace l’idea del torcinello, gran parte dell’architettura digitale sembrerebbe ispirarsi a questa prelibatezza foggiana.

        1. può essere…ma ho un timore: questa piazza rischia di fare la fine della piazza poco distante da questa e di altre piccole piazze della mia città. Il progettista, pur essendo foggiano (e non è un caso che lo ribadisco), non ha tenuto conto del “fruitore”. Ha pensato l’oggettino “cool” per impressionare il committente ma non tenendo conto dell’incuria latente dell’amministrazione e (questo mi dispiace molto)della troppa inciviltà nei confronti degli spazi pubblici foggiani. Sarebbe stato bello vedere un progetto che “sfidasse” questi due fattori, che rieducasse l’occhio e soprattutto i cuori della gente comune,indipendentemente dall’aspetto superficiale…

          1. “oggetino cool” mi sembra proprio esagerato come termine, ma che ne sai che, invece, le zanne non servano a spaventare gli eventuali vandali?

            1. sul cool ci ho messo le “” non a caso :D
              beh…la prima cosa che mio fratello,che ci lavora difronte, ha pensato è stata:
              ” tempo un mese e la gente o butterà giu le zanne mentre parcheggia o se li ruba come cimelio…”
              Purtroppo l’approccio della gente comune, nella mia città, è quasi sempre di sfida e di sufficienza…per questo mi sarebbe piaciuto un progetto che facesse “la faccia tosta” nei confronti dei foggiani.

              1. ma è fantastico, sarebbe una vera architettura al servizio del cittadino: già mi vedo nel soggiorno foggiano una bella zanna sradicata dalla piazza e usata come elegante soprammobile.

                    1. oh. non preoccuparti, che se ho bisogno di un soprammobile ho un’ottima scelta anche nelle piazzette qui intorno…:-(

    2. scambio lampione-tampax di piazzasanfrancesco con orpello-zanna di piazzafoggiana. contattare solo se seriamente interessati.

    3. Scusate se vi porto sulla strada della disdicevolezza, ma alzi la mano chi non pensa che entro 6 mesi dalla fine dei lavori, qualche vandalo graffitaro apporterà qualche modifica alle superfici vicine alle zanne…

      … io prevedo una testa da una parte, e il classico ” o/\o ” dall’altra parte. Poi se ci entrano, anche le gambe non ci starebbero male.

    4. Mi dispiace che siano stati investiti soldi per fara una cosa di così pessimo gusto.
      ci sono passato… e mi sono vergognato. trovo davvero orribile il progetto.
      Lo spazio non è funzionale… e il simbolismo della cassa toracica è macabro.
      sono deluso dell’ennesimo scempio urbanistico della mia città…

    5. davvero grottesco e molto onirico come sempre,un ottimo allo scenografo…ops, ma come, non siamo sul set di un fim di cronenberg! davvero?!
      non posso credere che venga scambiata per architettura quello che è il lavoro di un sedicente “architetto” che proprio non riesco ad immaginare dove possa aver studiato, forse laureatosi alla facoltà di architettura di Disneyland!
      trovo sia molto giusto mettere nello stesso post le foto di questo -faccio fatica a chiamarlo così- progetto e il teschio di hirsch, sono entrambi lavori costosi e senza molto senso… per favore poi di non paragonare l’arte contemporanea all’architettura, visto che sono materie totalmente diverse: se un’enorme costola di fossile di triceratopo può risultare “passabile” nell’arte contemporanea (anch’essa ormai piena di immani orrori ingiustificati e ingiustificabili) non è assolutamente tollerabile in uno spazio urbano che dovrebbe rendere una parte di città (per giunta centro storico, quindi zona di intervento delicata) maggiormente fruibile e in grado di creare relazioni. invece di guardare a modelli migliori, ad architetture che sono state davvero in grado di migliorare la qualità della vita della gente, come succede anche nel più piccolo paesino del Portogallo, della Spagna, della Germania (l’elenco è lungo ma purtroppo noi non vi rientriamo), noi decidiamo di assoldare architetti -e continuo a insistere per vedere l’attestato di laurea- che nella loro abissale ignoranza in materia di progettazione urbana hanno la presunzione di essere dei scesi in terra e di poter apporre i loro strafalcioni (di firma non si può proprio parlare) nel centro storico. probabimente non sanno neanche dell’esistenza di professionisti da prendere ad esempio, come -uno per tutti- Eduardo Souto de Moura, premio Pritzker 2011.
      toc toc …lo sentite questo rumore? toc toc toc…cosa potrà mai essere? toc toc…
      ah, ecco! sono Mies Van Der Rohe e Le Corbusier che si agitano nel loro giaciglio di legno! VERGOGNA, stiamo dimostrando come al solito che l’Italia non è un paese per Architetti!

      1. cara g.e., caro ciriaco
        mi fa piacere che qualcuno si indigni visto che al giorno d’oggi sembra che nulla possa più stupirci o scuoterci da un diffuso torpore che non è solo estetico ma soprattutto intellettuale e umano.
        Anch’io sono veramente rimasto stupefatto che proprio su uno spazio urbano pubblico si sia proceduto con tale rapidità e tale superficialità e mi domando quali siano le motivazioni di tale celerità veramente insolita. Forse gli sponsor privati avevano bisogno urgentemente di quelle zanne? Oppure c’era una giacenza invenduta di qualche set tipo Indiana Jones e le costole maledette?
        Chapeau per il “toc toc” dall’oltretomba: ma chi lo sentirà in mezzo a questo frastuono?

        1. era davvero dovuto! per fortuna che non vivo più a foggia, perchè se fossi passata di lì probabilmente avrei reagito male, così come so che reagirò quando tornerò per pasqua. sono davvero indignata per la totale mancanza di buongusto e l’ignoranza che regna sovrana in materia di ecosistemi urbani

    6. E’ un richiamo ad uno scenario lucubre che proprio una città cimitero come Foggia non necessitava… Che cos’è? Nostalgia della Transilvania?

    7. Prima di tutto vorrei fare una precisazione, in quanto leggo che Foggia viene descritta come un ‘piccolo paese di provincia’, quando FOGGIA è una città di medie dimensioni con 155.000 abitanti per un comune che raggiunge le 200.000 anime, quindi definirlo ‘piccolo’ mi sembra riduttivo per un capoluogo di una delle province più grandi d’ Italia, naturalmente questa era una precisazione che mi sentivo di fare…per quanto riguarda l’ istallazione io non mi sento di criticarla, certo può essere ‘di un gusto’ soggettivo, più che altro criticherei la contrapposizione tra architettura così spudoratamente moderna e edifici barocchi e ottocenteschi nelle attigue vicinanze dato che ci troviamo in pieno centro storico. Per quanto riguarda la fine che farà sarà quella purtroppo di molte opere pubbliche vittime dell’ incuria della gente e del tempo, come accade in tutta Italia e non solo nella MIA città….studio architettura e so benissimo che opere di riqualificazione come queste seppur opinabili siano sempre un toccasana per luoghi lasciati a se stessi e quindi la reputo molto migliore di una semplice colata di cemento sovrastata da auto parcheggiate…in una città come Foggia, ricca di storia, arte, cultura e bellezze spesso dimenticate o ‘proprio ignorate’ dagli stessi Foggiani…purtroppo!

      1. ma studi pure tu nella nota facoltà di disneyland come il fantastico architetto del pozzo?

        1. Dalla domanda ‘intelligente’ credo che il mio concetto non sia stato ben recepito e per questo lo ripeto :’per quanto riguarda l’ installazione io non mi sento di criticarla, certo può essere ‘di un gusto’ soggettivo, più che altro criticherei la contrapposizione tra architettura così spudoratamente moderna e edifici barocchi e ottocenteschi nelle attigue vicinanze dato che ci troviamo in pieno centro storico’…non mi sembra di aver detto che mi piace o che l’ apprezzo anzi mi sembra di aver espresso esattamente il contrario. Ribadisco inoltre la mia convinzione sul fatto che qualsiasi opera di riqualificazione delle aree degradate sia un valore aggiunto per le zone che gravano in forti situazioni di degrado urbano, a prescindere dal progetto che può essere condiviso o meno, proprio come questo. Lo dimostra il fatto che il giorno seguente l’ inaugurazione la piazza era gremita di studenti universitari che sostavano seduti sulle panchine della nuova installazione. Studio anche io nella nota facoltà di Disneyland?…a questa domanda poco inerente e per niente rispettosa dei pensieri e delle opinioni altrui ti sei ampiamente risposta da sola, tanto che non mi degno neanche di commentarla. Complimenti per l’ umiltà!

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