Architettura brandizzata

    Leggo questo interessante articolo (Cemento amato. Il caso Veneto. Territorio e megaprogetti di Julian W. Adda, Gabriele Toneguzzi, da Il Giornale dell’Architettura numero 88, ottobre 2010) e ciò che mi rimane in mente è una folla di nomi improbabili di brand-architetture: Veneto City, Tessera City, Città della Moda, Motorcity, Magna Park, Eastgate Park, Palais Lumière, Antiruggine, MonoTono… Più che progetti urbanistici sembrano prodotti da reclamizzare, scatole accattivanti ma spesso vuote.

    Dell’articolo mi sono appuntato questo passo:

    Lo sviluppo della regione negli ultimi 40 anni ha avuto il carattere di un torrente impetuoso che, in nome del progresso economico e dei particolarismi personali, non ha saputo elaborare riflessioni profonde. Nei 581 comuni veneti esistono circa 1.500 zone industriali: dimostrazione di come la scarsa attenzione nei confronti del territorio, visto come insieme disarticolato di municipalità, e un accentuato campanilismo, ha portato alla polverizzazione dei siti produttivi e degli abitati. Il bulimico appetito immobiliare, indotto da forti ritorni economici, ha generato una sovradotazione di capannoni ed edilizia residenziale, generalmente di bassa qualità. Per i primi, in attesa di veri processi di demolizione e ricostruzione, si stanno già registrando recuperi a fini culturali (spiccano i casi di Castelfranco, con Antiruggine, e Vicenza, con MonoTono), mentre per le seconde il futuro è incerto: secondo le stime, sono più che sufficienti a coprire la domanda fino al 2022.


    4.200 thoughts on “Architettura brandizzata

    1. scusa ma non so se essere più scandalizzata dai contenuti dell’articolo o dalla grattacielo/colonna ionica.

      troooppo kitsch!

      già vicino a brescia c’è una mega colonna dorica che credo “mimetizzi” la torre-serbatoio dell’acquedotto…

      1. devo cercare, non sono sicura. un giorno che passavo da quelle parti ho fatto una deviazione con il mio ragazzo per andare a vedere da vicino, ma non ricordo se avevamo la macchina foto! comunque guardo e se la trovo te la mando!!

        1. l’o trovato su google maps ma ovviamente street view quando serve non c’è :(
          è tra Osio Sotto e Levate vicino a Bergamo. Purtroppo si vede solo un quadrato da sopra.

          Incredibile come di una cosa così assurda non esista nemmeno una foto online.

    2. quella colonna nel bel mezzo della centuriazione romana è cosa veramente oscena, oltre che completamente fuori scala, 300 metri di altezza!
      ma c’è un dibattito, almeno? qualcuno, lì nella mia ex regione, si è scandalizzato? l’articoletto sulla Nuova Venezia è disarmante…
      http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2010/10/01/news/una-colonna-di-300-metri-sul-graticolato-2444349
      e qui c’è il sito promotore…
      http://www.colonnadesman.it/home.htm
      date un’occhiata alla brochure… “Opera dell’ingegno depositata S.I.A.E.”???
      vien da piangere…

      1. poooovero loos… è stato solo 1 povero pazzo incompreso col cicago tribune…stava avanti 1 secolo, QUELLO! :)

        1. A quanto pare Loos avrebbe affermato: “L’immensa colonna dorica dovrà essere costruita, se non a Chicago, in un’altra città. Se non per la Chicago Tribune, per qualcun altro. Se non da me, da un altro architetto.”

          A parte che si son confusi con la colonna ionica, e a parte che una colonna greca non c’entra molto con la centuriazione romana, si vede che l’han preso in parola…

          L’acquedotto probabilmente è solo un modellino di prova ;)

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