Nuovi inizi

    Nuova stagione, nuovo abito. Pronti per ripartire dopo queste infernali (almeno dal punto di vista climatico) vacanze agostane, avevamo voglia di dare un nuovo impulso al blog decisamente in stato catatonico.
    Se dovessi descrivere dall’esterno la salute del blog, come se si trattasse di una persona, direi che la cifra caratterizzante è una leggera depressione accompagnata da indolenza e propensione al cinico pessimismo.
    Insomma, pensando al blog mi verrebbe in mente una persona che ciabatta trasandata in casa con il pigiama macchiato di caffè e i calzini bucati mentre borbotta dopo l’ultima notizia paranoicizzante data in tv. Intendiamoci, non sto parlando di me, anche se chi mi conosce potrebbe ravvisarvi alcuni tratti comuni (tra me e questa ipotetica persona), è solo un’immagine mentale per esprimere come sento la condizione in cui si è ridotto questo ancora amato blog.

    E così, come si fa per smuoversi dal torpore, vai con un nuovo taglio di capelli, grande shopping all’oviesse e lista di buoni propositi settembrini (fare più attività fisica, mangiare meno, leggere di più, ecc ecc. le solite inutili cose) che nel caso del blog corrispondono ad andare sulla pagina di wordpress e scegliere un nuovo tema.
    In realtà le cose non sono così semplici perché il tema perfetto non c’è mai e allora si passano le notti a cambiare i css per far salire di 2 pixel verso l’alto il titolo del post, oppure verificare 50 sfumature di grigio (subdola citazione per ingannare i motori di ricerca con le 4 parole chiave dell’estate 2012) prima di trovare quello giusto della freccia per scorrere i post. Le solite paranoie estetiche che rappresentano la manifestazione dei malesseri inconsci di tutti quegli architetti ormai prestati al design e alla grafica web che immancabilmente possono citarvi a memoria le traduzioni in codice esadecimale dei 256 colori websafe.

    Tuttavia, ci tengo a precisare che il nuovo layout, sfogo delle suddette paranoie, non è solo frutto di una ricerca puramente estetica, bensì il tentativo di trovare la piattaforma grafica che meglio potesse esprimere le finalità e gli obiettivi di comunicazione del rinnovato blog.
    Cioè, io avrei anche usato senza troppo sbattimento uno a caso dei 100 temi minimal scaricabili da wp ma Massimiliano si è impuntato per fare una cosa che avesse un minimo di senso. Ovviamente ho cercato di opporre resistenza citando l’assoluta equivalenza di qualsiasi significante nell’attuale sistema comunicativo, come ben spiegato da Baudrillard, ma di fronte all’imperativo morale della “coerenza” ho dovuto capitolare.

    In poche parole ci siamo chiesti che senso ha tenere un blog visto che:

    1. ormai nessuno legge più i blog e tutti quelli che ancora si possono permettere un abbonamento a internet si riversano su fb o, al massimo, su twitter;
    2. parlare di architettura è obsoleto e pernicioso come interrogarsi sulle pratiche autoerotiche dei dinosauri (anche se immaginare un brontosauro che si sollazza in piena autonomia ha un suo indubbio perché);
    3. la “forma” blog è ormai polverizzata e liquida dovendo andare su desktop, smarthphone e tablet, ma anche sui lettori di feed, col risultato che qualsiasi scelta estetica fatta a monte potrà essere completamente rivoltata e modificata alterando anche il senso di quello che si presenta.

    Abbiamo, quindi di fronte tre ordini di problemi che, in sintesi, appaiono legati a lettori (e con essi gli ambienti di lettura), temi e architettura (mi era venuta in mente la parola “piattaforma” però è un termine piuttosto sgraziato e gli ho preferito “architettura” che fa più chic e solleticherà bei ricordi di gioventù nelle menti degli affezionati lettori).
    Per quanto riguarda i potenziali lettori, ormai è un problema che abbiamo deciso di mettere tranquillamente da parte. Nel senso che questo blog non è nato per fare soldi tramite banner pubblicitari o numero di visite – le statistiche ormai non le controllo da mesi e mesi e ho scoperto che vivo ugualmente bene – ma per scambiare un po’ di commenti con quei pochi che continuano a seguirci più per affetto che per curiosità. Insomma il blog è un po’ come una vecchia zia che si va a trovare ogni tanto anche se i cioccolatini che ci offre hanno sempre quella particolare patina grigia alla Ruskin. Anzi, è proprio quella efflorescenza del burro di cacao un po’ rancido o l’orzata calda o il biscotto finto danese del lidl appena scartato che ce la fanno amare. E poi, in ogni caso, non sopporto fb e le sue false conversazioni autolubrificanti, lo slang vuoto e le amicizie a forza di clic. Per non parlare di twitter che per un prolisso come me equivarrebbe a una museruola.

    Prima che tutti i fautori delle rispettive piattaforme digitali sopracitate e denigrate inizino a spiegarmi i perché e i percome non ho capito niente delle succitate, ci tengo a dire che se continuiamo a scrivere sul blog è perché è ancora un modo abbastanza libero, aperto e versatile per esprimersi, informare e comunicare. (ok, il termine “abbastanza” è messo proprio per includere tutti i tentativi che quotidianamente sono compiuti per impedire, bloccare e manipolare la legittima libertà di espressione soprattutto quando questa ha a che fare con interessi politici, economici e religiosi).

    Per quanto riguarda il tema, questo è un punto altrettanto caldo. Premettendo che parlare dei massimi sistemi non ci è mai interessato, che la critica architettonica ci è aliena quanto la partita doppia in ragioneria, che l’ironia denigratoria a lungo andare scade nel sarcasmo gratuito come un formaggio tenuto troppo a lungo in fondo al frigorifero, che leggere della vita privata spicciola è interessante quanto leggere uno scontrino trovato nella tasca di un vecchio pantalone, cosa rimane? Tutto il resto, che è tantissimo e infinitamente interessante. Invece che argomentare sofisticamente ed emettere sentenze è meglio descrivere, analizzare e conoscere. Invece di dare risposte è meglio fare domande. Invece di denigrare ciò che lontano è meglio raccontare ciò che è vicino.
    In questo senso mi sembra che il blog, nella sua originaria funzione di diario, sia uno strumento formidabile di studio e formazione, e non solo narcisistica esibizione. E poi lo trovo di grande stimolo perché ti spinge a tenere le orecchie sempre drizzate, a osservare con attenzione tutti i dettagli, ad essere attivo e partecipe di quanto succede intorno.

    Per finire, rimane l’ultimo degli aspetti, quello relativo all’architettura del blog. Abbiamo pensato che il modo migliore fosse quello di pensare al blog come sistema alternativo agli altri, una macchina che magari va più lenta ma in compenso è più comoda, capiente e con i finestrini più grandi per vedere il paesaggio. Il layout precedente, seppure bello e raffinato, si è dimostrato al di sopra delle nostre forze. Alludeva a una sorta di rivista, con i suoi articoli in bella mostra e le tante categorie e pertanto, almeno implicitamente, richiedeva uscite costanti e una molteplicità di scriventi che alla fin fine non c’è stata. Ma è anche giusto perché di blog che volgiono fare le riviste e, all’opposto, di riviste che ammiccano a fare i blog, ne abbiamo viste a dozzine naufragare tristemente.

    Visto che su fb la gestione delle immagini sembra progettata da un geometra del catasto (senza offendere i geometri del catasto), su twitter è inesistente e sui feed è scomodissima, abbiamo pensato di dare maggiore importanza proprio alle fotografie che diventano anche sfondo delle pagine. L’idea è quella di sfogliare i post come se fossero pagine di un album fotografico, una alla volta e non più compresenti in massa nella pagina. Un modo per evitare l’effetto “thumbnail” che porta a osservare distrattamente l’immagine per passare velocemente a quella affianco, una compulsione bulimica, un appetito vorace di icone indifferenziate che però non saziano mai.
    Legato a questo, c’è anche la volontà di usare il più possibile materiale grafico e fotografico prodotto in casa o prestato da amici invece di riciclare materiali pescati a caso dal calderone ffffoundesco di internet.
    Ok, commenti e suggerimenti?


    28 thoughts on “Nuovi inizi

      1. a me piace il modo in cui il blog appare su IE, io lo lascerei così. Lo trovo addirittura più poetico con l’immaginona solitaria e sotto le informazioni.

    1. Bel lavoro, davvero. Non ho ancora letto tutto ma stasera lo faccio e poi vedo di metter un commento un po’ più costruttivo di questo semplice apprezzamento.
      Ne approfitto per aggiunger le scuse di esser stato assente -ingiustificato- alla collaborazione.

      1. carissimo, come stai? Qui siamo stati tutti assenti ultimamente (tranne l’imperterrito massimiliano che ha curato l’architunes del sabato di tutte le santissime settimane), non ti preoccupare, l’importante è che stai bene :-)

    2. Bon, letto tutto. Concordo con la visione del blog come “un modo abbastanza libero, aperto e versatile per esprimersi, informare e comunicare” e aggiungo anche modo accurato meditato e ricercato -ma non in senso snobistico- di fare comunicazione. Mi ripeto ma lo faccio perché la nuova architettura è pulita e razionale il giusto. L’unico neo, se proprio se ne deve trovare uno, sta nel grigio lì in alto a sinistra, sotto il logo, che nell’azzurro del cielo della fotografia di sfondo contrasta poco ed è perciò di difficile lettura.
      Anch’io, visto l’avvicinarsi del mese di Settembre (Cabudanni, in sardo), mi impegnerò a partecipare in modo meno discontinuo.
      Saluti cari a tutti.

      1. bene, visto che ti prepari a scrivere, qualche informazione tecnica: l’immagine di sfondo va inserita alla voce “immagine in evidenza” che nell’editor di wp sta quasi sempre nella colonna di destra, verso il basso. Procedi come sempre e prediligi come larghezza 2560 pixel, questo garantirà una buona qualità dell’immagine a tuto schermo. Se l’immagine è più piccola apparirà sgranata ma questo non è sempre un problema: alcune immagini ci quadagnano dall’effetto pixelato. Se poi vorrai usare tue foto, ben venga, per l’immagine che vedi in questo sfondo è stata usata una compressione jpg abbastanza alta (30%).
        Prova e per qualsiasi informazione ci risentiamo.

    3. Bella realizzazione ma, a mio avviso, va reso completo il feed RSS invece che utilizzarlo per proporre un estratto del testo. Infatti in caso di post lunghi come questo un lettore distratto (o di corsa) verrebbe “ingannato” sul reale contenuto del post e potrebbe quindi skipparne la lettura.

      Non so se, invece, il tema da la possibilità di scrivere un excerpt del testo da proporre e quindi visualizzare nel feed questo. Spesso però ciò si traduce nello scrivere due volte: la prima l’articolo e la seconda un suo sunto. Non il massimo (per me e per come ho capito utilizzate la piattaforma).

      Ancora, da dispositivo mobile (iPad) non vedevo la form di autenticazione “normale” ma solo quella proposta dal plugin che ometteva (a mio avviso colpevolmente) metodi di autenticazione molto diffusi quali OpenID, Twitter o Google Account.

      A presto!

      1. ciao koolinus,
        mi fanno veramente piacere i tuoi suggerimenti tecnici, anche perché ci permettono di notare problemi a cui non avevamo per niente fatto attenzione. Il fatto di risolverli, poi, è un altro problema visto che non abbiamo mai considerato la personalizzazione e gestione dei feed. Sull’ipad, poi, non avendone uno, non abbiamo proprio idea di come si visualizzi il blog, è un altro aspetto di cui dobbiamo tener conto.
        Grazie :-)

      1. Ciao!

        Fammi sapere che plugin usi e vediamo se posso aiutarti. Da browser “desktop” invece NON vedo affatto i metodi di autenticazione Facebook/AOL/Yahoo (e non ricordo il 4°).

        Infine per iPad ed iPhone, se mi dai un indirizzo email cui girarteli, ti procuro un po’ di screenshot :-)

          1. Ora vedo le autenticazioni mediante Twitter e Google (e le altre) ma il problema è che con l’ultimo Chrome NON si vede il testo del post e si vedono solo i commenti sull’immagine di sfondo.

            Con Safari6, invece, parrebbe tutto ok…

            Gli screenshot dopo il caffè :-D

    4. bravi ast!
      da buon metodico in perenne crisi con le novità (navigo ancora con IE) mi devo ancora abituare. poi al momento navigo col mio telefono quindi la cosa è ancora più ardua. ma per fortuna non mi manca il tempo. certo che aprire il blog e trovarsi davanti tre culoni di mia conoscenza è stato forte, soprattutto dopo la svolta iperpixelata di massimì. farò la mia parte, buon capodanno a tutti!

      1. IE sta ricevendo cure, un bug al mese e con i css ce la faremo. Per aifon funzia… mi mandi screenshot da samsung?

        Mi sa che chiederemo consulenze al Pippo2 ;)

    5. dopo tutte queste dritte tecniche, magari il mio commento suonerà un poco ingenuo…ma comunque: mi piace tanto questa nuova veste, le immagini a tutto schermo mi han fatto fare…un bel respiro!
      forse le categorie erano limitanti, io vi seguo più che altro per dare un pò di aria al cervello: un’idea, un’ispirazione, una storia, una canzone, una bella foto, un libro…se sono random e non categorizzate, tanto meglio! che poi, io facebook e twitter non ce li ho, il vostro blog è il mio personale momento di cazzeggio giornaliero e voi sapete bene che ogni tanto bisogna staccare da autocad & co.!
      una cosa però ti contraddico: non penso che parlare di architettura sia obsoleto e pernicioso. forse obsoleto è parlare della brutta architettura. qualcosa di raffinato e poetico lo si trova ancora in giro, suvvia! la “critica architettonica” può (e dovrebbe) essere fatta anche in positivo…
      troppo romantica? che posso farci, nonostante TUTTO, ancora non mi riesce di perdere la poesia! beh, bravi AST!

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