Lo studente di Arch. e la cultura forzosa

    Stimatissimi internauti,
    dopo oltre un mese di assenza, ritorno a impestare il blogghe degli AST, con una riflessione di incredibile profondità: lo studente di Architettura deve interessarsi alla cultura e alle arti. Pefforza. No Way Out.

    Perché quello di Ingegneria invece no?

    Ovviamente la domanda è malevola, tendenziosa… in gergo internettistico, io sto FLAMMANDO.

    E la risposta alla domanda è molto semplice: l’Architetto deve nutrirsi di cultura e arti, immagazzinare, reinterpretare e produrre cose strabilianti anche con mezzi ridotti, che la ggente che guarda deve fare “ohhh” (come i bambini di Povia, per intenderci) “questa è sicuro opera di un Architetto!”.

    Che poi sia chiaro, la cosa della cultura e delle arti, non è una imposizione.
    Uno può benissimo rimanere ignorante. E la maggior parte di quelli che vengono dagli istituti tecnici, seguono questa strada molto anticonformista. (compreso il sottoscritto… ‘gnorantissimo)
    Quindi, non è una imposizione. Ma è più come lo spot del Gratta e Vinci.
    “Ti piace vincere facile eh?! Da oggi col supermegamiliardario turbocharged, puoi vincere 5 milioni di euri al giorno più vitto e alloggio per 20 anni!” – e poi la infidissima frase finale – “Gioca senza esagerare!!”.

    Ecco quindi che il giovane studente di  Architettura inizia ad avvicinarsi a:

    –          Teatro

    –          Cinema (coi films quelli impegnati eh, non checco zalone che non vale! Il minimo è il film impegnato polacco sub-ita)

    –          Mostre di qualsiasi tipo

    –          Fiere del settore. Di qualsiasi settore, eccetto il porno. (che non è cultura, sorry.)

    –          Pittura

    –          Fotografia.

    In pratica se ci aggiungiamo le lezioni, lo studio, e un poco di tempo per colazione, pranzo e cena… non rimane nemmeno il tempo per dormire.
    E come ben saprete, il sonno della ragione genera mostri, diceva il grande Francisco.
    Ma i mostri dove sono? (vi starete chiedendo a questo punto… o almeno spero)
    Beh eccoli:

    –          Io ho visto studenti chiedere al prof appassionato di Teatro: “Salve Prof., la sua lezione è stata molto bbbella, e piacerebbe anche a me vedere un Amleto una sera… può mica consigliarmi un teatro dove vedermelo?” [come se l’Amleto venisse “trasmesso” ogni sera nei migliori teatri…= EPIC FAIL]

    –          Ho visto volti di ragazze delusissime, appena ritornate dal SAIE… [volti che prima della partenza erano raggianti]

    –          Ho visto gente comprare 150-200 euri di attrezzature per la pittura… per poi rivendere il tutto a 70 euri col Compralo Subito su Ebay.

    –           Ho visto gente andare alle Mostre di Arte contemporanea…con la matita, il moleskine, ed atteggiamento Sgarbi style… fare finta di capirci qualcosa.

    –          Infine (ed è la cosa che più mi sta a cuore), ho visto un sacco di gente, comprare una Reflex semiprofessionale, con obiettivo 18-55 scarsissimo, usata sempre in automatico… per fare le foto “artistiche”… dove per “artistiche” mi riferisco alle foto di barboni sulle panchine brutalmente paparazzati mentre dormivano (perché quella è STREET PHOTOGRAPHY, e se non ti piace non capisci nulla di fotografia!) oppure l’autoscatto in disco, in stile rivieracool, tutta mossa e rumorosa che non si riconosce nemmeno l’autore. No comment.

    Ecco, ora potrei continuare col consumismo, coi ggiovani di oggi questi sfaticati, col non ci sono più le mezze stagioni e il governo ladro… ma credo di aver fatto già troppo il moralizzatore.
    Sorry man! :D

    Quindi  chiudo con la morale:
    Oh di Architettura studente
    se non ti piace la cultura
    e di arte non te ne frega niente
    peffavore lassa perde la pittura
    cheppoi su Ibbei il cavalletto devi rivenne.

    E se pefforza le foto al clochard devi scattare
    una compattona o una evil ti devi comprare:
    poiché se ti pigli la 60D rischi solo di strafare
    e magari il barbone meglio di te la saprebbe usare.


    59 thoughts on “Lo studente di Arch. e la cultura forzosa

    1. oddio oddio oddio finalmente uno studente che ha preso posizione ed ha ammesso (pochi) luoghi comuni tra gli studenti di architettura…ahahahah…
      Si potrebbe aggiungere anche quelli che con la frase: “ah no! mica pago 35 euro solo per entrare alla Philharmonie di Scharoun! certo che mi piace la classica/contemporanea/jazz! ma scherziamo??!” leggendo il “new york times” mi guardavano schifati perchè preferivo “la berlin by night”…tsè!
      cmq verissima la “scoppia” degli studenti per la fotografia-perchè-fa-figo…ne ho viste veramente tante di D550, D50 D300 e tutteleDIconUNnumeroVICINO a prendere polvere…

      1. Esatto Evilià!
        Su “lareflexperchèfafigo” potrei scrivere trattati.
        Che poi la cosa che più mi scoccia, è l’impreparazione di fondo del possessore della reflex: comprare una 60d da 1000 euri per poi usarla con il 18-55 da 50 euri e sempre in modalità AUTO, e sentirsi fotografo perchè si scattano foto a 18 megapixel… è da cretini.
        Su questo sono integralista….

        […solo perchè le tasse mi ruberanno tutto il budget per passare dalla mia 450d alla 60d]

    2. finalmente un po’ di morale in questo blog lascivo…
      ah, per il porno no cultura, però, caro uasda, dovrei farti parlare con la mia amica che sul porno ci ha scritto la tesi in cattolica…e ci ha fatto pure un mini festival…
      a eviliano vorrei dire che noi asda di berlino fuori sede, ci appostavamo davanti alla phil, aspettando che i bagarini svendessero i biglietti per pochi marchi, per goderci lo spettacolo quasi aggratis.
      si vive come si può.
      già che ci siamo, a me la phil di scha è sempre piaciuta, mentre il nonno claudio dice che è troppo complicata. ma qui ci sarebbe da aprire un argomento a parte…ne parliamo rem un giorno che preferirei consultarmi?

      1. Ele tu così mi confondi!
        Tu pensa che la frasetta “il porno non è cultura” l’ho aggiunta solo per te… :D (ggiuro, non sto scherzando)… per non incrementare la mia dose di disdicevolezza!

        E invece…

        1. uasda sei stato meravigliosamente non disdicevole e del tutto conveniente.
          ma non devi prendere tutto alla lettera…;-)

    3. caro UASDA, dovresti andare in galera per apologia dell’ignoranza e lì essere costretto alla lettura forzata di tutta la letteratura russa ottocentesca compresi tutti gli scrittori minori e le sorelle scrittrici dei minori.
      Però vedi, sembri impermeabile al teatro, alla pittura e alla street photograpy ma stranamente dotato per la poesia vernacolare: non è pure quella cultura?
      E poi, tutto quello che dici è vero ma si confondono gli strumenti, o corollari, con il fine: un fotografo ha come fine gettare uno sguardo sul mondo, non “gettare uno sguardo sul mondo attraverso una D60”. La stessa cosa si potrebbe dire per chi va a teatro, o alle mostre o legge libri.
      Sto “flammando” abbastanza? :-)

      1. Bel FLAME Rem! :D

        Tuttavia devo correggerti: impermeabile al teatro e parzialmente anche alla pittura… ma non alla fotografia.
        La fotografia mi piace e pure parecchio.
        La street la ammiro soltanto, ma non la saprei fare, e credo siano pochissimi a saperla fare.
        E’ per questo che mi dà fastidio il fesso che passa dal videofonino alla reflex semipro.
        Si DEVE iniziare con:
        – Compattina
        – Compattona (bridge)
        – Reflex entry-level
        – Reflex semi-pro.
        – …eventuale reflex full frame. (se ci hai il grano)

        Tu pensa che nella mia facoltà hanno anche aperto un interessante minicorso di fotografia… la cui frequentazione dava 2 crediti liberi.
        La prima lezione son andato a vederla: 2-300 persone in un aula da 60 posti, reflex e cannoni ogniddove.
        Poi il prof ha messo un esamino per i 2 crediti liberi: aula semivuota, con 30-40 persone sole.

        1. controflame:
          secondo me non ci dev’essere per forza una gradualità nell’uso degli strumenti: l’importante è lo sguardo e quello dipende da te, non dal cannone o cannuolo che usi.
          Ma poi ti sei “rubbato” questi due crediti o no?

          1. Chiudo il flame:
            Ahh ora ho capito cosa intendi dire.
            Allora concordo.
            Tuttavia se c’hai lo sguardo, si vede anche con la fotocamera compatta da “soli” 8 megapischell.
            Su flickr ci son tanti esempi di regazzini bbbravissimi con compattone. (e migliaia di schiappe con le semipro.)

            [per i crediti… me ne mancavano proprio 2!
            Non potevo non andare. Poi però all’atto della verbalizzazione, una sorpresa: mi avevano verbalizzato pure quelli di un concorso per designer, della Citroen. Era roba da grafici, ma molto divertente da fare, quindi mi buttai.
            Incredibboli, ora c’ho 2 crediti in surplus. ]

    4. [controFlame]
      si vede che non hai fatto estetica, perchè altrimenti sapresti che non è di porno che vive l’architetto ma di erotismo (rigorosamente in bianco e nero)

      1. io ho fatto estetica ma si parlava di gioco, non di eros…o si possono mettere sullo stesso piano? urge intervento tecnico….

            1. ma allora da che pulpito viene la predica… a meno che non ci siano anni di ricerche e sperimentazione sul campo…

              1. non ci ho messo la faccina -che si sarebbe capito più facilmente- ma il commento più sopra, quello dell’erotismo, era pesantemente ironico; è spesso usanza spacciare con l’etichetta erotismo un composito catalogo di tette e culi che ha poco di estetico -molto più di campionario da chirurgo estetico-
                Mi scuso per i termini.

                1. ecco, bravo, evita certi termini scabrosi, tipo “estetica”, che questo è un blog per bene
                  (no, non si era capita la vena ironica)

    5. Voi Architetti siete l’invidia di noi laureati in Lettere moderne. Roba che di diritto c’avete più dignità,
      avete fatto matematica e fisica dalle quali noi siamo scappati e ciò vi rende onore. Siete degli eroi.
      No, ci tenevo a dirlo.
      Il fatto è che i migliori di voi sono di “natura trasversale” ma con delle (presunte, sempre da noi di Lettere Moderne) capacità tecniche che ammiriamo basiti un poco come Giacobbo i Maya, con quel filino di diffidenza che ci fa dire “ma davvero sanno le tabelline e usare autoCAD o fingono che tanto noi mica abbaimo gli strumenti per rendercene conto???).

      Detto questo.

      I registi migliori, i coreografi più geniali e gli scenorafi più cool che conosco sono tutti architetti.
      Compresi i miei due amici-coppia del cuore.

      Siete perfetti per quest’epoca tragica di transizione siete il “potenzialmente posso fare tutto”, siete per natura dicotomica e aperta. Io non mi farei molte domande e cavalcherei l’onda. ma ho fatto Lettere in Cattolica, quindi prendete ciò che dico con le pinze. :D

      (ma le foto ai barboni o ai culi in B/N no, vi prego che non se ne può più, sì invece all’archi-porn)

      1. cara virginia, mi piace ascoltare la voce innocente di un non-architetto, mi piace questa tua visione utopica e mitizzante degli architetti e non sarò io a infrangerla parlandoti del narcisismo cazzeggione, del traffichismo professionale e del burocraticismo dozzinale che ci contraddistingue come categoria.
        Ma toglimi una curiosità: hai scritto tu la tesi sulla pornografia?

        1. Sì. E da allora sono stata estromessa dal “sistema felicità”. E’ ovvio il nesso, e la congiura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per farmi credere più outsider di quanto già non fossi sta funzionando. Sono ai margini ragazzi, non c’è nulla da fare. Il mio nome è stato cancellato dai loro documenti e i miei ex compagni di corso fingono di non consocermi. Sono stata l’unica alla quale non è stato offerto un posto di lavoro uscita di là.
          E cmq più che di pornografia di pornificazione dei costumi, si trattava. :)

        2. Oddio rem…con questo post mi ricordi questa scena!!http://www.youtube.com/watch?v=e3iezpMhngs :) :)

          cmq spezzo un’arancia a favore di uasda: rem non puoi negare, avendo insegnato, che molti studenti facciano tutta una serie di cose giusto perchè “si usa !fa architetto!”. Molti hanno scambiato pericolosamente la passione per le arti&cultura con una pseudo-cultura-radical-chic…

      2. virgi, e tu sei la nostra cool-girl preferita.
        ogni tanto quando sono triste apro il volume con la copertina rigida e lo stemma dell’ universitàcattolicadelsacrocuore che ci hai donato e dentro trovo un mondo inenarrabile che mi fa stare subito meglio.
        solo tu potevi raccontare al quel manipolo di preti la poetica di terry richardson.
        lovvo

    6. bando alle cialtronerie (parlo per me):
      io credo che sia importante almeno tentare di sviluppare un senso estetico, nonché critico, che metta in condizioni di ben calibrare l’atto del progettare, e di conseguenza del costruire;

    7. mi è sembrato di sentir qualcuno usare il termine radical-chic
      provvedo immantinente ad inserire i codici di sicurezza e procedo ad armare il mio arsenale nucleari…

    8. Ehi dudes* (*=gergo moderno)
      guardate che se vogliamo switchare dalla pittura al porno, mi trovate assolutamente d’accordissimo eh.

      Ora non ci ho mai scritto una tesi, ma mi definirei un conoscitore discreto della materia, e secondo me il porno si può usare per un sacco di paralleli con l’attualità.
      Es: la frenesia dei tempi moderni… come il porno è passato dalle riviste al sito web ai tempi del 56k, e al sito web ai tempi di fastweb.

      Il tempo della rivista (o anche del video su VHS)
      era molto anni 80, felice, spensierato, quasi poetico. Tutta immaginazione.

      Con il modem 56k si è avuta già una velocizzazione del processo, ma si conserva l’amore per la sorpresa#, con internet explorer che caricava una foto ogni 5 minuti a scattoni… e 50 minuti buoni per scaricare un trailer da 5 mega.

      Con la fibra ottica si è giunti al porno iutubbiano, di infima qualità, spesso improvvisato, molto home-made… commerciale, volgare e assai artefatto, spesso ai limiti del grottesco.

      #Dove per sopresa non intendo l’accezione marrazziana del termine.

      {ele, ora ho esagerato con la disdicevolezza, no?! :D}

      1. uasda, il parallelo tra architettura e sesso, viste architettura/riviste porno, siti di architettura/siti porno mi sembra calzante e pregno di sviluppi interessanti, dovremmo approfondire.

        Sorprese marrazziane per tutti!!!

        1. Ehi rraga non mi sfidate, che poi io davero davero lascio perdere urbanistica per fare la tesi in pornoarchitetture del 21esimo secolo eh…

          1. un noto prof. della mia facoltà…che rem conosce benissimo ;), ci ha fatto pure 1 lezione durante il laboratorio di prog. del primo anno…quello sì che è un prof. d’avanguardia!!! :)

          2. ma è fantastico!! e poi avrei giusto due correlatori da consigliarti…mi sembra un’ottima idea. e poi revisioni pubbliche sul blog ast.

            1. La revisione pubblica su blog è una idea fantastica!!
              Immaginate solo la comodità di tale invenzione.

              Grande ele.
              Si potrebbe creare una piattaforma per studenti universitari, una specie di social network delle revisioni, dove tutti danno consigli.
              Ovviamente quelli iscritti come professori daranno consigli di Fascia PRO, mentre gli studenti potranno dare consigli di Fascia Dilettanti.
              Poi sotto al posto del “MI PIACE/NON MI PIACE”
              ci saranno i pulsantini:
              – Te lo approvo
              – Te lo killo

                1. E’ incredibile quanta gente conosca questo blog… e quanti passi avanti abbia fatto la tecnologia nel campo della creazione di siti web!

    9. @UASDA: e ce n’è da scrivere; potresti fare un’opera a fascicoli settimanali, da pubblicare qua, naturalmente ;)

    10. Benvenuti anche da parte mia a MARCO e LULLA!

      Incredibile che questo argomento così faceto, possa portare nuovi followers.
      Sarà stato il porno, no?! :D

    11. ma che porno e porno! i flame inaciditi da architetti tirano un sacco di piu’!!
      vi leggo in silenzio da un sacco, mi sono innamorata di voi dal post sui fratelli campana e il cugino it, o forse dalla lettera di eero ad aline ?!

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