La parola ai giovani

    Come ho fatto a vivere finora solo coi Domusweb, gli Abitare e uno sparuto gruppo di magazine quando c’è Architect. The Magazine of the American Institute of Architects, che poi sarebbe l’equivalente del nostro antidiluviano Archiworld.

    A proposito, basta mettere a confronto le interfacce dei relativi siti per avere l’immagine chiara di ciò che ci differenzia come professionisti dal resto del mondo, e parliamo di Architect che non è che sia il più bel sito del mondo….

    che è come dire:

    Torniamo all’Architect che, come il fratello-concorrente Architecrural Record nel mese di gennaio si interroga sul futuro della professione e per far questo non si affida a Branko ma a Bruce Mau, che, diciamocelo, è meglio di Branko…

    Questo What’s Next for Architecture? è tutto da leggere e pertanto nei prossimi giorni sarà un continuo saccheggiare ma volevo iniziare con questa perla.

    Alla domanda What does an architect need most: design talent, social commitment, or business savvy? la nostra giovine, per la precisione Drake Fay-Paget così risponde:

    The architecture student in me says “design talent,” the entrepreneur in me says “business savvy,” and the woman in me says “social commitment.” But I feel that an architect needs design talent above all else because without it, nothing would be designed worth building.

    ah aha aahaha ahah aah hah ahah ah ha hah ah a ha hah aha h  ha (povera ingenua…)


    11 thoughts on “La parola ai giovani

            1. se vuoi ti presto i miei occhiali rosa…
              mi sbaglio o li volevi anche tu tempo fa?
              avresti tutta un’altra visione… :-)

    1. hei, si vede che non siamo in Italia. da noi le qualità sarebbero state:
      1. recommendations;
      2. a lot of money;
      3. big boobs

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