Architetture elefantiache

    Non solo a Foggia si trovano zanne di elefanti (che poi sarebbero costole ma ricordano proprio delle zanne).

    A Mombasa addirittura quattro gigantesche zanne fanno da porta urbana.

    A Bangkok, Tailandia, si trova questo bellissimo complesso edilizio che ricorda un grande pachiderma sorridente. L’architetto non è, contrariamente a quanto potrebbe sembrare visto la stereotomia e il compulsivo ricorso a finestrature quadrate, Vittorio Gregotti, bensì tal Arun Chaiseri Group.

    (per inciso, dal sito della società si evince che i principali settori siano, nell’ordine: organizzazione di banchetti e feste nunziali, gestione immobiliare, consulenze che spaziano dalle strutture alla grafica e, per finire in bellezza, la produzione di un magico cristallo deodorante che altro non è che allume di potassio)

    Per finire chiudiamo con questa architettura zoomorfa chiamata Lucy the Elephant e situata in New Jersey.

    Opera del costruttore James V. Lafferty, Jr. e dell’architetto William Free, l’elefantessa è stata costruita nel 1881 e ha subito infinite traversie (due uragani, un incendio, diversi proprietari) prima di diventare patrimonio storico americano nel 1976 e poi finalmente, dopo un restauro iniziato nel 2000, essere riaperta al pubblico.


    32 thoughts on “Architetture elefantiache

        1. Si, pure io ho notato la collocazione strategica della finestra.
          In effetti, “La Finestra sul C***” mi sembra un ottimo titolo, versatile quanto basta per prestarsi a qualsiasi genere di cose…libro, blog o progetto che dir si voglia :D

    1. Ma questa è Lucy!!! una casa-elefante da qualche parte in America che aveva scovato Paolo Bettini … l’ho vista ad una sua lezione almeno 15 anni fa … Paolo Bettini tra le altre cose è anche il massimo esperto di elefanti illustrati e di elefanti abitati che io conosca ;)

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