Gli 11 comandamenti di Henry Miller

    Iniziamo la settimana con un bel post motivazionale, di quelli che dovrebbero permetterci di affrontare non solo il lunedì ma, si spera, tutto il resto della settimana con energia e ottimismo.

    Si tratta degli undici comandamenti scritti da Henry Miller, più famoso per descrivere scene di sesso a gogò piuttosto che per ferree leggi per aumentare la produttività letteraria ma, si sa, anche per essere dissacratori ci vuole metodo.

    Leggete, appuntate, adattate alle vostre esigenze e mettete in pratica.

    COMANDAMENTI

    1. Lavora a una cosa per volta finché non hai finito.
    2. Non iniziare nuovi libri, non aggiungere altro materiale a Black Spring. [Primavera nera (Black Spring, 1936), trad. Attilio Veraldi, Milano: Feltrinelli, 1968; poi Milano: Mondadori (“Oscar” n. 1328 e “Meridiani”), 1992]
    3. Non ti innervosire. Lavora con calma, gioiosamente, temerariamente su qualsiasi cosa abbia tra le mani.
    4. Lavora rispettando il Programma e non secondo l’umore. Fermati all’ora prefissata!
    5. Quando non puoi creare puoi lavorare.
    6. Cementa un po’ ogni giorno, piuttosto che aggiungere nuovo fertilizzante.
    7. Rimani umano! Incontra gente, vai nei posti, bevi se ti va di farlo.
    8. Non fare il cavallo da tiro! Lavora solo con piacere.
    9. Evita il Programma quando ti va – ma ritornaci il giorno seguente. Concentrati. Raffina. Elimina.
    10. Dimentica i libri che vorresti scrivere. Pensa solo a quello che stai scrivendo.
    11. Prima di tutto scrivi. Pittura, musica, amici, cinema, tutto viene dopo.

    IL PROGRAMMA

    MATTINA:
    Se intontito, scrivi e organizza, come stimolo.
    Se in forma smagliante, scrivi.

    POMERIGGI:
    Lavora sulla sezione del momento, seguendo il piano della sezione scrupolosamente. Nessuna intrusione, nessuna deviazione. Scrivi per finire una sezione alla volta, tutta e per bene.

    SERE:
    Vedi gli amici. Leggi nei café.
    Esplora parti poco familiari – a piedi se piove, in bicicletta se è asciutto.
    Scrivi, se sei dell’umore, ma solo su un progetto minore.
    Dipingi se sei vuoto o stanco.
    Prendi appunti. Fai schemi, progetti. Fai le correzioni di MS.

    Nota: Concediti abbastanza tempo durante il giorno per fare ogni tanto una visita nei musei o uno schizzo o una gita in bicicletta. Schizza nei café, sui treni e nelle strade. Evita i film! Biblioteca per i riferimenti una volta alla settimana.

    via Brain Pickings


    11 thoughts on “Gli 11 comandamenti di Henry Miller

    1. Vorrei vedere cosa avrebbe scritto se fosse stato creativo di professione nell Italia del 2012…decalogo completamente diverso!!

    2. perché? l’unica parte diversa sarebbe quella della sera in cui tutte le attività sarebbero sostituite da FB, Twitter, blog, flickr…

    3. e poi su una cosa sono d’accordo: fare una cosa per volta.
      questa storia che siamo multitasking è una fregatura!

    4. io non ne becco neanche uno. preferisco comunque non fidarmi di uomini che si riparano dal sole con un’orecchietta gigante in vetroresina.

    5. AST,
      per me l’undicesimo punto è irrealizzabile (forse per via dell’indole poco pragmatica del sud).
      Da leggere il libro, soprattutto il capitolo iniziale, da cui è tratta la lista.
      Sull’ultimo internazionale c’è un’altra lista tafazziana (copio e incollo):
      David Ogilvy è stato uno dei grandi nomi della pubblicità. Il 7 settembre 1982 spedì una nota a tutti i dipendenti della sua agenzia. Era intitolata “Come scrivere”. Eccola, nella traduzione di Luisa Carrada.
      • Meglio scrivi, più farai carriera in Ogilvy & Mather. Chi pensa bene scrive bene.
      • Chi non ha le idee chiare, scrive testi confusi, lettere confuse, discorsi confusi.
      • Scrivere bene non è un dono di natura. Dovete imparare a scrivere bene.

      Ecco dieci suggerimenti:

      1. Leggi il libro Writing that works di Kenneth Roman e Joel Raphaelson. Leggilo tre volte.

      2. Scrivi come parli. In modo naturale.

      3. Scrivi parole brevi, frasi brevi, paragrafi brevi.

      4. Non usare parole gergali come riconcettualizzazione, demassificazione, attitudinalmente, pregiudizialmente. Sono tutti segni distintivi degli asini arroganti.

      5. Non scrivere mai più di due pagine. Qualunque sia l’argomento.

      6. Controlla le citazioni.

      7. Non inviare mai una lettera o un memo lo stesso giorno in cui li scrivi. Rileggili ad alta voce la mattina dopo, e correggi.

      8. Se si tratta di qualcosa di importante, fatti aiutare da un collega.

      9. Prima di inviare la lettera o il memo, assicurati che la tua richiesta sia più che chiara.

      10. Se vuoi AZIONE, non scrivere. Vai e chiedi quello che vuoi.

      Internazionale, numero 937, 24 febbraio 2012
      Saluti,
      Salvatore D’Agostino

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