[elucubrazioni] Archiracconto di facoltà #1.

    Carissimi lettori di AST,
    con questo post vado ad inaugurare quella che, nelle intenzioni dell’autore, vuole essere una guida utile per il neodiplomato che guarda con occhio furbetto la facoltà di Architettura.
    Nel contempo potrebbe essere anche una lettura ironica per il laureato/professionista, che, alla fine di una durissima giornata lavorativa, si rilassa nella toilette navigando dal suo iPad, e si ritrova perfettamente nelle frasi scritte dal sottoscritto, magari esclamando anche “ma quant’è vero! Ahaha questo uasda mi fa rotflare” (l’alternativa è: “bah, non ci ha pVeso peV niente… questo uasda mi fa ca..Ve”)
    Ma
    bando alle ciance. Inizio con il primo capitolo della guida.

    #1 – L’ingresso in facoltà.
    Iscriversi ad Architettura è una scelta tutto sommato semplice.
    Ambiente stimolante, materie interessanti, professori cool con vestiti chic e occhiali rotondi, fama da facoltà medio-difficile ma comunque alla portata di molti (più facile di ingegneria aerospaziale, più difficile di scienze politiche).
    Tutto sembra perfetto.
    Poi passi i quiz d’ingresso e vai a lezione il primo giorno.
    E qui ti rendi conto che forse hai cappellato.
    Innanzitutto per un fattore non valutato in precedenza: i compagni di corso.
    Abbigliamenti da scuola di recitazione e discorsi da filosofia affollano l’aula.
    Ma per fortuna il primo giorno c’è la poco impegnativa PRESENTAZIONE DEL CORSO.
    Ore 11 – Aula Magna.
    Son le 11 e 30, arrivano tre ragazzi sulla 30ina vestiti firmati. Sei gasato e pensi: “Cavolo, ecco i prof, giovani e ganzi proprio come me li immaginavo!”.
    In realtà sono i tre assistenti del Preside di Facoltà. Fanno la conta tra di loro, poi uno prende il microfono a due mani e dice: “Ragazzi, benvenuti alla presentazione del corso. Purtroppo il professore non sarà presente poiché è andato a Barcellona a consegnare dei draft a Zaha. Non ce la farà a ritornare per questo pomeriggio. Ora guardatevi una mezz’oretta di queste slides, e poi lui domattina vi introdurrà nel magico mondo dell’Architettura”.
    Gli assistenti salutano e se ne vanno.
    Brusio nell’aula.
    I più sognatori pensano: che figata… consegnare dei draft a Zaha…
    I più ignoranti pensano: chi ‘azz è Zaha?
    I più realisti pensano: Si si… proprio Zaha… sicuro… Mavvà, quello è andato a parlare con un geometra a Carugate per un cencio di garage 5×4.
    I pendolari pensano: Ma porca zozza, 2 biglietti del treno buttati nel cesso!
    Per tutti domani è un altro giorno: inizia il sogno.


    47 thoughts on “[elucubrazioni] Archiracconto di facoltà #1.

    1. [ P.s.: Mi scuso per l’immagine di apertura… fatta con pochi minuti di photoshop. Mi impegno a farne una versione rivisitata, magari in 3d renderizzata.
      Però qualcosa dovevo metterci. E’ deformazione professionale… mi hanno sempre detto che la tavola deve esser ben presentata con le immagini e non con le parole. ]

    2. Questa della consegna dei draft a Zaha me la segno che può sempre essere utile.
      UASDA mi fai rotflare al cubo (qualsiasi cosa possa significare)

    3. ci hai pVreso!
      io mi sono iscritto a Ingegneria Nucleare, poi, dopo l’esito del referendum del 1987, son passato a Ingegeria Aerospaziale e dopo 14 esami son riuscito a smettere (altro che eroina)
      bon, la premessa per dire che nella facoltà di Architettura parevano proprio spassarsela alla grande; bivaccando qua e là per il Politecnico mi è capitato anche di frequentare una lezione di Analisi e Progetto di Giardini, non ci ho capito un’acca -la filosofia non è mai stata il mio forte-

    4. Come futura rappresentante della categoria (spero il più presto possibile), ma come attuale elemento che ancora fluttua, volente o nolente, in quella facoltà di Architettura che ha racchiuso e ancora è il centro dei miei sogni, speranze, aperitivi, cazzeggio, sudore, tremarella, sconcerto, soddisfazione, andiamoastamparealle6primadellesame, odio, mal di testa, hodormitosolo3oremadevoandarealezione, e tutto il resto che ben conoscete, posso dire che ho sempre sognato una guida dove ti preparano a quello che è davvero Architettura, anche perchè tu da studente lo comprendi solo quando è troppo tardi (io al quarto anno), e visto che vi seguo da qualche anno, non vedo miglior autore di UASDA, che rappresenta alla perfezione quello che siamo (noi studenti di architettura) e quindi quello che eravate voi laureati/professionisti (vale solo per quelli ganzi, senza la puzza sotto il naso però).
      Oddio ho scritto tutto d’un fiato senza punti!!!
      Cmq hai assolutamente ragione USDA…parole sante le tue….quanta emozione nel leggere il mio primo giorno di architettura * _ * solo che invece dei draft a Zaha la scusa era:
      “il prof è impegnato nella conferenza blablabla con blablabla e blablabla a cui dovreste partecipare anche voi quindi presentazione corso rimandata a domani, mi raccomando andate alla conferenza anche se ora è quasi finita però dovete iniziare a frequentare certi ambienti e blablablabla….”

      Vi stimo.

        1. dopo UASDA abbiamo UQSDA!!!
          Mi piacciono i racconti dell’università, ragazzi la rubrica è tutta vostra e di chi ha voglia di raccontare le sue disavventure.
          Però “racconti di vita architettonica vissuta” è troppo lungo come nome, io proporrei Fuck-oltà, suggerimenti? Ele, lo sai che parlo a te.

          1. oh, non è che ora che ho svelato al mondo la mia identità segreta di iscritto ad ingegneria mi spedite dietro la lavagna con un cappello da asino -disegnato da Renzo Piano ma pur sempre un cappello da asino-?
            e spero che la lavagna non sia appesa alla parete

            1. Fai come me: anch’io sono ingegnere ma dico che sono architetto.
              Funziona sempre!
              Perchè se fai qualcosa di orrendo e sei ingegnere, ti dicono: “Uè, pirletti, ma che facoltà hai frequentato?!?”.
              Invece se fai qualcosa di orrendo e sei architetto, dicono: “Beh…è un architetto…”
              Per tutti quelli che vogliono fare ingegneria edile/civile e darsi all’architettura consiglio vivamente di fare architettura e poi iscriversi nell’albo degli ingegneri…se rinasco faccio anch’io così (che magari me la spasso anche di più, anzichè rompermi la schiena in ingegneria).
              Ciao

              Matteo

              1. ma tu pensa, qui vale l’esatto contrario: se dici che sei architetto si girano e si rivolgono al più alto in grado, il muratore, se invece dici che sei ingegnere e hai un phi grande così hai sempre ragione.

    5. Oh son davvero felice di averci preso!
      Almeno il primo post è andato via senza troppi intoppi. (vabbè non si vede la testata sull’homepage del blog, ma col tempo magari…)

      Benvenuta a UQSDA!
      Son contento che il mio racconto sia servito a farla uscire allo scoperto. Già solo per il “andiamoastamparealle6primadellesame” mi hai fatto rotflare.
      Bella idea quella dei racconti di Fuck-oltà… ma sia ben chiaro che 4-5 argomenti son già di proprietà del sottoscritto. Li ho stampati in mente, devo solo renderizzarli su word.
      [sono:
      – I tipi da architettura. Vari tipi di compagni di corso.
      – La revisione.
      – Il laboratorio di composizione arch. e il suo esame
      – L’esame di Rilievo.
      – L’esame di Urbanistica.

      Gli altri argomenti son tutti tuoi UQSDA.]

    6. no no…facciamo che io suggerisco e tu renderizzi..non sono così brava a rendere vivide le immagini della Fuck-oltà come te…

      io aggiungerei:

      – L’assistente amicone e piacione a revisione e poi all’esame fa finta di non conoscerti, infamandoti davanti al prof

      – Il Bar della Facoltà con il suo ecosistema autosufficente di studenti che ci mettono radici

      – I viaggi di studio e i tipi da viaggio-studio

      per ora mi vengono questi argomenti…a te lo sviluppo…sono disponibile per correzioni ed aggiunte..ma il canovaccio lo lascio a te…non potrei fare sicuramente meglio…

    7. Ottimo UQSDA, ottimo.
      Se mi autorizzi a contattarti via email, ti invio gli altri argomenti che mi ero segnato sul TACCUINO in 2° anno, quando il mio primo 25 mi destabilizzò così tanto che stavo pensando di darmi alla scrittura creativa. (alla faccia della mia prof. di italiano che diceva che dovevo fare l’ingegnere.)

      Quello dell’ASSISTENTE AMICONE è un argomento geniale e vastissimo… potremmo scrivere un libro su questo pericoloso organismo che affolla le università di Architettura.

      1. AMICONE e PIACIONE non dimenticartelo…. :)
        sarà che fanno volontariato ma per ammazzare il tempo e tenerti 3 ore a revisione fanno parecchio gli “isi – friends” per poi scappare con la coda tra le gambe appena il prof alza un sopracciglio…

        Certo che ti autorizzo! Anche se non ho ben capito come funziona qua, dovresti trovarla da qualche parte la mia mail visto che mi sono iscritta… confido nella tua esperienza…altrimenti non ho problemi a lasciarla qui..

        1. Hai ragione UQSDA… ma la componente “PIACIONE” dell’assistente maschio medio, puoi sviscerarla meglio tu.
          Io mi limito all’amicone… poichè nessun assistente ha fatto mai il piacione con il sottoscritto.
          Nemmeno le assistenti donne. (purtroppo)

          Per la mail non metterla qui.
          La recupero io con facilità grazie ai potentissimi mezzi tecnologici messi a mia disposizione dagli AST.

          1. ehehe..immaginavo…ma dalle mie parti architettoniche gli assistenti piacioni non fanno differenze….anzi…è vita dura per noi studentesse…,)

            1. cosa dicono i docenti piacioni in merito?
              ma come siete seri…
              ma l’argomento scarpe preferite dello/a studente di architettura tipo? cioè andiamo un po’ sul pop…detto con amore e tenerezza nei confronti di uasda e uqsda, neh?! che mi sembrano la prendano troppo sul serio la facoltà.
              a propo. dal mio personalissimo punto di vista, per un blog siffatto fuck-oltà è un po’ sconveniente…
              però vedo che piace, è nel linguaggio comune, ecc.
              proporrei ‘fuck-oltà di rotflare’…
              o ‘rotfalte (o rotflati?) dalla fuck-oltà’
              baci agli ex colleghi

              1. A mia parziale discolpa ammetto che ho cercato il più possibile di fare il serio.
                Questo è il massimo livello di serietà che posso raggiungere.
                Apprendo da ele che forse ho esagerato…quindi mi lascerò andare ad un approccio più pop… e tenterò di dare un taglio narrativo più “frikkettone” alla “Ehi bella lì zzio, cosa mi stai draftando?”

                Magari con delle incursioni nel mondo della moda/design, attraverso delle STATS del tipo:
                – Le scarpe più in voga tra gli studenti
                – Il modello di cartella preferito dal Prof
                – Il portamine preferito dai prof
                – Epson o Benq: il videoproiettore più fescion.

                1. ecco bravo temi più consoni al contesto (facoltario)…comunque il serio non era riferito allo stile narrativo, ma alla tematica individuata.
                  peraltro, come avrai potuto notare, gli atteggiamenti e espressioni sopra le righe trovo non siano indicati al contesto (bloggario), oltre che disdicevoli in generale.
                  hop hop, aspettiamo la prossima.
                  buon lavoro.

                  1. uffa!!!! mi stavo divertendo un mondo e poi arrivi tu e mi smosci i ragazzi di botto.
                    Non vi preoccupate UA e UQ, ele ci fa da vocina della coscienza (avete presente nei cartoni animati in cui c’è l’angioletto e il diavoletto che si contendono l’attenzione di Homer ecc ecc) io invece vi istigo ad essere cattivissimi, frivoli e disdicevoli oltre misura.

                    1. ma homer parla solo con il suo cervello!….e non è che sia poi così affidabile…..
                      noi non ci facciamo scalfire….accettiamo consigli e suggerimenti….e cercheremo di essere leggermente meno disdicevoli grazie alla diplomazia di UASDA…

                      1. ok, forse il riferimento a homer non era azzeccato ma il principio è chiaro:
                        + disdicevolezza per tutti!

    8. fuckoltà era solo un’idea, troviamo un altro nome per la nuova categoria, il tutto entro le 18 battute spazi inclusi che altrimenti mi sballa la formattazione del blog.

    9. Come ha ben detto la mia collaboratrice UQSDA, la mia diplomazia mi impone di mediare sempre e comunque. (è una dote che ho affinato con decine di revisioni)

      Pertanto punterò tutto su un ibrido tra ironico-serioso e il punkabbestiabbellazio.
      Per il nome della categoria invece, mi son venute in mente solo cose poco originali:
      – Cose di FAQoltà
      – ArchiFAQ
      – Archabbestia (da punkabbestia)
      – NO!Arch.
      – Archibar (ma 2 bar su un blog solo…)
      – Archi hitching (da “hitchhiker’s guide to galaxy”… mi piacevano “hitchhiker’s guide to Archi” o “Hitching Architecture” ma son troppo lunghe.)

      1. io voto per archiFAQ
        oppure Futuri architetti
        oppure Belle speranze
        oppure Ricreazione!
        oppure Essere in corso
        oppure Fuoricorso

        1. ArchiFAQ piace anche a me, e mantiene per assonanza l’idea dell’originale (fuckoltà)…

          propongo anche: archibbestia (cambiando una vocale alla proposta di UASDA) (ps. ma pensavi che fossimo troppo vecchioni per capire la citazione da punkabbestia???)

          oppure: archibestiario (va be’, un po’ serioso)
          e: grandi speranze (va be’, un po’ letterario)

    10. Aspettate però….. però… archiFAQ esiste già. Ho guglato e c’è già chi l’ha inventato prima di me. (gggiuro che non lo sapevo… e mi è venuto in mente dal FUCK-OLTà… dall’assonanza col FAKK)

      A me quelle di rem piacciono tutte eccetto FUORI CORSO (per ovvi motivi :-D ) [la mia preferità però è RICREAZIONE!]

      @Zaha: E’ vero, archibbestia suona meglio. I like it.
      (p.s.: no nnò, ggiuro che non avevo pensato all’età anagrafica… l’ho spiegata solo perchè magari sembrava più ‘na cosa offensiva che un derivato di PUNKABBESTIA)

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