To really appreciate architecture, you may even need to commit a murder

    A proposito di Bernard Tschumi (del primo, quello giovane e promettente quanto un Koolhaas, ma un po’ più basso), un bel post di Sophie Yerly su We find wildness (che ringraziamo per averci permesso di riportare qui il suo post)

    Bernard Tschumi. Advertisements for Architecture

    Nel 1960, in architettura una piccola cellula d’opposizione ha dato vita alla propria controcultura spostando le energie dalla costruzione verso la scrittura. Nato dal desiderio di porre in primo piano la dimensione intellettuale dell’architettura associandola agli sviluppi nel campo dell’arte concettuale, della linguistica e della filosofia, questo sguardo rivolto verso la scrittura presto ha spinto l’architettura verso questioni più ampie come la cultura pop, i mezzi di comunicazione di massa, la pubblicità e le tecnologie emergenti.

    Durante questo periodo, il teorico avanguardista e architetto BERNARD TSCHUMI ha creato “Advertisements for Architecture”, una serie di giustapposizioni di testo e immagini delle dimensioni di una cartolina, basate sull’idea che la maggior parte di noi sperimenta l’architettura attraverso fotografie, disegni e parole nei libri, in altri termini, attraverso la nostra immaginazione e non attraverso l’esperienza dello spazio reale.

    Non c’è modo di rappresentare l’architettura in un libro. Le parole e i disegni possono solo produrre uno spazio di carta, non l’esperienza dello spazio reale. Per definizione, lo spazio di carta è immaginario: è un’immagine.

    Così stabilisce un paragone tra il modo in cui gli annunci pubblicitari mostrano la stessa immagine più e più volte al fine di creare un desiderio per qualcosa che esiste oltre la pagina a due dimensioni: “Se ci sono pubblicità per i materiali edili, perché non ci devono essere per la produzione (e la riproduzione) dell’architettura”? TSCHUMI vuole scoprire se la lingua della pubblicità può creare il desiderio di vedere o di essere all’interno di un edificio. Le prime due pubblicità sono della famosa Villa  Savoy di Corbusier che nel 1965 era in stato di degrado e stava per essere restaurata.

    Sophie Yerly, 07 dicembre 2010, We find wildness


    23 thoughts on “To really appreciate architecture, you may even need to commit a murder

    1. fosse da provare con un bel 100×140 sotto natale, dite che magari ci impacchettano e ci fanno trovare sotto l’albero? però però non è una cattiva idea…
      possiamo proporre anche diversi formati- diversi prezzi.
      e non sto scherzando-

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